di Luca Scantamburlo
Anni addietro m'imbattei
nella controversa questione dei vaccini e della loro sicurezza,
soprattutto in relazione alla loro obbligatorietà come profilassi
vaccinale ai sensi di Legge (si tratta di atti sanitari disciplinati
in ambito civilistico e penale). La questione è collegata alle
cosiddette "reazioni avverse", sempre possibili a seguito
della vaccinazione. Effetti collaterali lievi, leggeri e temporanei,
a seguito delle vaccinazioni a cui sono sottoposti i bambini, sono
possibili e contemplati, ma generalmente non lasciano tracce. Ma
eventi gravi collegati alle vaccinazioni sono altresì possibili,
anche se rari o molto rari a detta della grande maggioranza della
comunità medica. Purtroppo in tal caso hanno in talune occasioni
anche effetti irreversibili. Le stesse autorità sanitarie ne sono
così consapevoli che giustamente mettono in guardia i genitori in
proposito, anche se talvolta un po' in sordina a mio avviso. Lo
stesso fanno correttamente le case farmaceutiche nel foglietto
illustrativo (detto volgarmente "bugiardino") allegato ai
loro prodotti, e che accompagna il vaccino usato dalle autorità
sanitarie. Non a caso lo stesso Legislatore italiano ha previsto una
Legge che si occupa del riconoscimento del danno da vaccino (Legge
210/92): un indennizzo da parte dello Stato che risarcisce colui o
colei che ha riportato "menomazione permanente della integrità
psico-fisica" a seguito di "vaccinazioni obbligatorie per
legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana".
Naturalmente, è necessario riconoscere il nesso causale, e di questo
si occupa una apposita commissione medico-ospedaliera.
Ma esistono in Italia
studi clinici e statistici certificati in proposito, sempre
aggiornati, che studiano e rendono pubblici le percentuali di
reazioni avverse riscontrate sull'intera popolazione di bambini
vaccinati, anno per anno, comparandole con quelle di altri Paesi dove
le vaccinazioni sono obbligatorie? Studi non basati soltanto
sull'iniziativa dei genitori, che registrano anomalie ed eventuali
potenziali reazioni avverse, ma programmi di monitoraggio capillari
ed estesi per iniziativa delle Autorità?
E le commissioni
medico-ospedaliere che studiano il nesso causa-effetto (il nesso
causale) fra la vaccinazione e la menomazione dell'integrità
psico-fisica, in caso di richiesta da parte delle famiglie del
riconoscimento di danno da vaccino, a quali criteri e studi
scientifici si affidano per esprimere il loro giudizio? I genitori
italiani dovrebbero avere sempre chiaro il rapporto rischio/beneficio
dell'atto medico a cui sono chiamati ad ottemperare: portare i propri
figli alla seduta vaccinale.
Ma lasciamo da parte per
un attimo la questione giuridico-sanitaria e spostiamo l'attenzione
sui genitori dei bambini, che sono chiamati dalle Autorità sanitarie
italiane a tale atto medico davvero importante per la salute dei
propri figli e della società stessa.
Mi pongo tre domande in
questo mio scritto di riflessioni sulla società:
1) quanti genitori
italiani chiamati per le sedute vaccinali obbligatorie per Legge (fa
eccezione la Regione Veneto in Italia, una regione in cui da anni la
vaccinazione è facoltativa, grazie ad una apposita Legge Regionale
che ne ha sospeso l'obbligatorietà), sanno che è possibile chiedere
alle stesse autorità di Prevenzione medica di poter avere
fisicamente fra le mani il foglietto illustrativo dei vaccini, per
leggerlo con attenzione e conoscere così in anticipo gli ingredienti
dei vaccini che verranno somministrati ai loro figli? Le Autorità
sanitarie sono disponibili in tal caso, e forniscono le informazioni
richieste; è bene tenerlo presente, anche considerando possibili
allergie ed intolleranze.
2) Quanti genitori
italiani sono realmente e consapevolmente al corrente del rischio
delle reazioni avverse ai vaccini - possibili anche se registrate in
percentuali basse - e dei casi di reazioni avverse gravi registrate
in Italia e nel mondo, negli ultimi due decenni?
3) Quanti nuovi genitori
prendono coscienza che nonostante le vaccinazioni obbligatorie in
Italia siano quattro, spesso esse sono somministrate in una unica
soluzione-fiala di vaccinazione esavalente e non somministrate
separatamente ? (esavalente significa sei vaccinazioni in totale ed
in una unica volta: due facoltative-raccomandate più le quattro
obbligatorie).
Le Autorità mediche
ovviamente avvertono in precedenza con chiarezza, ma come non
cogliere l'anomalia? Se le obbligatorie per legge sono quattro,
perché prevedere una unica fiala con sei? Essa dovrebbe essere
tetravalente, e non esavalente.
Prendiamo ad esempio uno
dei più importanti vaccini esavalenti somministrati già da alcuni
anni in Italia; il foglietto illustrativo che accompagnava il vaccino
- e che ho letto personalmente - citava fra i componenti le seguenti
sostanze chimiche:
1) alluminio idrossido
idrato, su cui vengono adosorbiti i tossoidi/antigeni;
2) fosfato di alluminio,
su cui vengono adsorbiti gli antigeni di superficie ed un
polisaccaride;
In tal caso la sostanza
contenente alluminio è un adiuvante: una sostanza che ha funzione di
supporto, di sostegno. Ebbene, anni fa lessi un interessante scritto
scientifico pubblicato su un periodico ufficiale della Accademia
americana di Pediatria, il quale sottolineava nel marzo 1996 la
tossicità dell'alluminio negli infanti e nei bambini. Una scoperta -
quella della tossicità dell'alluminio - piuttosto recente. In buona
sostanza in tale scritto si dice che l'alluminio - un metallo - può
interferire nei processi metabolici e cellulari del sistema nervoso
umano, ed anche in altri tessuti umani (si veda in proposito
l'articolo scientifico <<Aluminum Toxicity in Infants and
Children>>, pubblicato da Pediatrics. Official Journal
of the American Academy of Pediatrics, 1996,
volume 97, numero 3).
Se la scoperta è
piuttosto recente, è dunque comprensibile che alcuni medici
potrebbero ancora oggi sottovalutare od ignorare la pericolosità di
certi composti che contengono alluminio, in relazione alle reazioni
avverse dei vaccini. Sarebbe necessario - secondo la mia modesta
opinione - che la comunità scientifica italiana proponga più
congressi e dibattiti interni alla stessa comunità a proposito della
sicurezza della profilassi vaccinale, dove medici ed addetti ai
lavori dell'industria farmaceutica si confrontino anche e soprattutto
con studi internazionali, provenienti da oltreoceano (da Occidente o
dall'estremo Oriente), ed eseguiti da enti di ricerca od istituti
universitari poco o per nulla influenzati dagli interessi delle case
farmaceutiche.
Infatti, come
recentemente ribadito da un altro articolo scientifico più recente,
datato 2012 e sottoposto alla mia attenzione da un amico (che
ringrazio), i bambini hanno una fisiologia più vulnerabile
all'ambiente ed alle sostanze tossiche rispetto alla fisiologia degli
adulti. Dunque i bambini e gli infanti non possono essere considerati
dei "piccoli adulti". L'articolo in questione è intitolato
<<Mechanism of aluminum adjuvant toxicity and autoimmunity
in pediatric population>>, a firma di L. Tomljenovic a CA
Shaw (Lupus, 2012, 21, fonte: http://lup.sagepub.com
Il primo ricercatore - la
dr.ssa Lucjia Tomljenovic - appartiene al Neural Dynamics Research
Group, Department of Ophtalmology and Visual Sciences
dell'Università della British Columbia (Vancouver), mentre il dr. CA
Shaw è membro dello stesso gruppo di ricerca del Dipartimento
canadese, ma anche della Experimental Medicine and the Graduate
Program in Neuroscienza, della stessa British Columbia di
Vancouver (Canada). L'articolo dei due ricercatori si occupa della
sicurezza dei vaccini, in relazione agli adiuvanti (come
l'alluminio), alla neurotossicità ed alle malattie autoimmuni.
L'alluminio - sostiene l'articolo scientifico citato - possiede
proprietà neurotossiche, ma è anche un potenziale stimulatore del
sistema immunitario. Questa è la ragione per la quale esso viene
usato come adiuvante (aiuto) nei vaccini. Gli Autori sostengono anche
che il suo uso non fa tuttavia i conti con la sua sicurezza. Essa,
invece di risiedere su evidenze scientifiche e test, si basa più che
altro su "assumptions", sostantivo inglese che indica
semplici supposizioni, ipotesi e convincimenti non provati. Una
stessa persistenza a lungo termine di alluminio come adiuvante nei
vaccini, può condurre - sostengono sempre gli Autori - a disfunzioni
cognitive ed a malattie autoimmuni anche in soggetti adulti. Per
quale ragione - dunque - i bambini e gli infanti sono sottoposti a
profilassi vaccinale con vaccini contenenti alluminio? Non a caso
alcuni dei paragrafi dell'articolo scientifico della dr.ssa
Tomljenovic e del dr. Shaw s'intitolano: <<Al adjuvants: a
toxicological risk to a developing child>> e <<Mechanism
of immune stimulation by Al adjuvants: what are the risks?>>,
che si possono tradurre rispettivamente con i titoli: "Adiuvanti
all'Alluminio: un rischio tossicologico per un bambino in via di
sviluppo" e "Meccanismi della stimolazione immunitaria
degli adiuvanti all'alluminio: quali sono i rischi?". Alcune
ricerche risalenti a 15-17 anni fa, hanno dimostrato che gli
adiuvanti dei vaccini possono indurre malattie autoimmuni, ed
influenzare il sistema nervoso (Cohen e Shoenfeld, e Israeli).
Inoltre, i primi anni di vita sono critici per lo sviluppo del
cervello, e dunque esposizioni ripetute nel tempo ad adiuvanti
all'alluminio costituiscono una significativa "sfida
neuroimmunotossicologica" ai neonati ed ai bambini. Reazioni
avverse sono possibili, anche associate alla cosiddetta sindrome
"ASIA". La ASIA - acronimo dall'espressione in lingua inglese "Autoimmune/inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants" - è un sigla che identifica la cosiddetta SAIA: Sindrome Autoimmune/infiammatoria Indotta da Adiuvanti, ed è anche chiamata Sindrome di Shoenfeld.
Ma ciò che è più
importante è il seguente ragionamento esposto dagli Autori: essi
sostengono sì che la causalità (il rapporto causa-effetto) fra
vaccinazioni e gravi reazioni avverse ai vaccini è raramente
stabilita (cioè riconosciuta) nella sua associazione temporale, ma
tale mancanza di evidenza del nesso di causalità potrebbe essere
dovuta alla inadeguatezza metodologica delle prove (test
sperimentali) compiute sui vaccini stessi.
Ma l'alluminio -
purtroppo - non è il solo elemento chimico che desta preoccupazione
perché contenuto in alcuni vaccini. Infatti è degno di rilievo il
pensiero espresso da un ricercatore italiano: il dr. Stefano
Montanari (Bologna, 1949) in merito ai vaccini ed alla loro
sicurezza, a seguito di analisi chimiche condotte su alcuni campioni
di vaccini. Il dr. S. Montanari - laureato in Farmacia nel 1972
all'Università di Modena con una tesi in Microchimica - si occupa di
nanopatologie come consulente scientifico, ed è autore di diverse pubblicazioni scientifiche.
Allo scopo di chiarire alcuni punti emersi durante un
incontro-convegno sui vaccini a cui aveva preso parte a Padova,
nell'autunno 2013, egli ha prodotto mesi fa uno scritto diffuso nel
blog del suo sito ufficiale
http://www.stefanomontanari.net/sito/blog, sottolineando alcuni punti
a suo dire "critici".
Cfr. http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2530-chiariamo-la-storia-dei-vaccini-una-volta-pertutte
Tali punti cruciali della
questione sono elencati e discussi nello scritto intitolato
<<Chiariamo la storia dei vaccini una volta per tutte>>.
Ne cito qui solo alcuni,
lasciando al lettore facoltà di consultare autonomamente e
direttamente il testo integrale del dr. Montanari, per
contestualizzare il suo pensiero: "il
contenuto di particelle solide e inorganiche nei vaccini analizzati",
"la dichiarazione mancante di tutti i componenti,
indipendentemente dalla loro quantità",
e "la mancanza di dati epidemiologici affidabili sugli effetti
reali dei vaccini sia per quanto riguarda le reazioni avverse sia per
quanto riguarda la loro reale attività".
Per
chiudere questo mio articolo di riflessioni - a cui fa seguito un
elenco di Leggi e documenti da consultare per chi voglia proseguire autonomamente - sarebbe auspicabile a mio avviso se i neogenitori potessero esercitare sempre una scelta consapevole e libera verso la pratica
vaccinale (obbligatoria e facoltativa), e s'informassero sempre il più
possibile sui vaccini, i loro componenti e sulle possibili reazioni avverse, ponendo
domande ai propri medici ed agli operatori del settore, ed
invitandoli magari a confrontarsi con articoli di divulgazione
scientifica e saggi scritti da pediatri che vedono la questione della
sicurezza dei vaccini da più prospettive. Scritti che gli stessi
genitori dovrebbero - quando possibile - leggere e comprendere.
Perché i figli di oggi e del domani - che costruiranno forse un
mondo migliore e più giusto - meritano questo sforzo.
©
Luca Scantamburlo
28
dicembre 2013
socio della Free Lance International Press (F.L.I.P., Roma),
della I.A.P.P. (Miami)
e socio sostenitore di Reporters sans frontières
socio della Free Lance International Press (F.L.I.P., Roma),
della I.A.P.P. (Miami)
e socio sostenitore di Reporters sans frontières
Testo riproducibile in Rete citando fonte (link), data e Copyright dell'autore.
Fonti e documenti per
approfondire:
<<Chiariamo la
storia dei vaccini una volta per tutte>>, di Stefano
Montanari, Giov. 07
Novembre 2013, Giov. 10 Ottobre 2013, consultabile al
link
http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2530-chiariamo-la-storia-dei-vaccini-una-volta-pertutte.
html
<<Mechanism of
aluminum adjuvant toxicity and autoimmunity in pediatric
population>>, di L. Tomljenovic a CA Shaw (Lupus, Special
article, 2012, 21, fonte: http://lup.sagepub.com)
<<SAIA. Sindrome Autoimmune/infiammatoria indotta da adiuvanti: presente e futuro,>> di C. Perricone, C. Alessandri, G. Valesini; Reumatologia, Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Sapienza Univ. di Roma, Reumatismo, 2011, 63 (2); 63-66
<<Aluminum
Toxicity in Infants and Children>>, pubblicato da
Pediatrics. Official Journal of the American Academy of
Pediatrics, 1996, volume 97,
numero 3).
Legge regionale 23 marzo
2007, n. 7, Sospensione dell'obbligo vaccinale per l'età
evolutiva, Legge della Regione veneta
Legge 29 ottobre 2005, n.
229, Disposizioni in materia di indennizzo a favore dei soggetti
danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di
vaccinazioni obbligatorie (G.U. 5 nov. 2005, nr. 258).
Legge 25 febbraio 1992,
n. 210 (in G.U. 6 marzo, n. 55), Indenizzo a favore dei soggetti
danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di
vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni